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Un titolo sensazionalistico che annuncia un’ondata di freddo record in Italia e in Europa, temperature sotto zero e previsioni catastrofiche: è l’immagine che sta circolando sui social media, alimentando preoccupazioni e confusione. Ma la realtà, confermata dalle fonti meteorologiche ufficiali, è ben diversa. Purtroppo, questo non è un caso isolato. Sempre più spesso, testate giornalistiche
02 febbraio 2025 – Nel XVII secolo, in un’epoca caratterizzata da numerose scoperte scientifiche, fu inventato uno strumento molto importante per la meteorologia che rivoluzionò il modo di comprendere l’atmosfera. Stiamo parlando del barometro, lo strumento utilizzato per misurare la pressione atmosferica, un parametro di fondamentale importanza nella meteorologia: link
1 febbraio 2025 – Iniziamo da dove ci eravamo lasciati per comunicare che a fine 2024 è stata inaugurata la stazione sul torrente Zena, finora privo di punti di misura, che CAE ha donato al Comune di San Lazzaro a seguito dell’alluvione del 19 ottobre 2024. L’azienda, che da anni si occupa di sistemi per
29 gennaio 2025 – Il permafrost, definito come terreni, detriti o rocce che mantengono temperature pari o inferiori a 0 °C per tutto l’anno, è un elemento tipico delle aree circumpolari e delle alte quote, ambienti che stanno subendo profonde trasformazioni a causa del cambiamento climatico. Un nuovo studio, “Enhanced warming of European mountain permafrost
21 gennaio 2025 – Questa mattina, il cielo di Genova ha regalato un raro spettacolo: le nubi lenticolari, particolari formazioni nuvolose dalla caratteristica forma a disco o lente, che si generano in condizioni atmosferiche specifiche. Queste nubi si formano quando i venti soffiano perpendicolarmente a un rilievo montuoso, obbligando l’aria a salire in quota. Se
14 gennaio 2025 – In attesa di avere un quadro a livello nazionale, pubblichiamo le analisi sull’andamento meteo-climatico del 2024 in alcune regioni italiane, curati dagli appositi servizi delle Agenzie regionali per l’ambiente: link
13 gennaio 2025 – Un nuovo studio pubblicato su Advances in Atmospheric Sciences ha rilevato che il riscaldamento degli oceani nel 2024 ha portato a nuovi record di temperatura. L’oceano è il più caldo mai registrato dall’uomo, non solo per quanto riguarda la temperatura superficiale, ma anche nei primi 2000 metri. Lo studio è stato
10 gennaio 2025 – L’anno 2024 è stato il più caldo mai registrato a livello globale e il primo anno solare che ha superato di oltre 1,5°C il livello preindustriale. anno solare che ha superato di oltre 1,5°C il livello preindustriale, secondo il Global Climate Highlights Report 2024 del Servizio Copernicus per il Cambiamento Climatico
10 gennaio 2025 – Il 2024 è stato il primo anno, da quando sono disponibili le misure, in cui la temperatura media globale ha superato la soglia di +1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali (attestandosi su +1,6°C). È uno degli highlights pubblicati oggi dal Servizio climatico Copernicus dell’Unione europea (C3S), implementato dal Centro europeo per le
10 gennaio 2025 – Il 2024 è stato il primo anno, da quando sono disponibili le misure, in cui la temperatura media globale ha superato la soglia di +1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali (attestandosi su +1,6°C). È uno degli highlights pubblicati oggi dal Servizio climatico Copernicus dell’Unione europea (C3S), implementato dal Centro europeo per le
08 gennaio 2025 – Nel 2023 le temperature del Mar Mediterraneo hanno raggiunto il valore termico più elevato dall’inizio delle rilevazioni moderne, con un incremento della temperatura media superficiale di oltre 1°C in 25 anni, un progressivo aumento dal 2013 nel Tirreno meridionale, in estensione verso nord, e il riscaldamento degli strati più profondi, fino
27 dicembre 2024 – il futuro della popolazione della Terra dipende soprattutto da due risorse fondamentali: l’acqua e l’energia. Se la prospettiva energetica è soprattutto legata allo sviluppo di nuove tecnologie, la risorsa acquifera naturale presente sul pianeta è stata finora la principale fonte di sopravvivenza. La progressiva riduzione nelle disponibilità è però la causa

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