Che il mondo dell’informazione meteorologica italiana non abbia mai avuto sani rapporti con quello dell’informazione è ormai un dato risaputo e assodato, ma in questo caso non è di tempo che stiamo parlando.
Lo scorso 19 aprile all’Università degli Studi Parthenope di Napoli è stato un giorno importante, come sempre lo è quando nuovi giovani si laureano, coronando un impegnativo percorso formativo universitario fatto di sogni e di sacrifici.
A differenza dei laureati delle precedenti sessioni, però, i 2 neolaureati in “Scienze e Tecnologie della Navigazione” dell’ultima sessione hanno anche ricevuto l’Attestazione di Meteorologo.
E qui iniziano le necessarie precisazioni: infatti in diversi articoli comparsi sulla stampa si confonde attestazione di meteorologo e certificazione.
L’Attestato di Formazione Base di Meteorologo (riconosciuto dal Rappresentante Permanente dell’Italia della OMM), pur costituendo sicuramente un importante riconoscimento, un punto di partenza per diventare un meteorologo professionista, nulla ha a che vedere con la Certificazione di Meteorologo, già in possesso tra l’altro di altri meteorologi nel Mezzogiorno, alcuni dei quali già laureati in passato alla stessa Parthenope.
Attestare il proprio percorso studi in ambito meteorologico è un conto, ricevere una certificazione da un ente esterno, previa attenta verifica del percorso formativo e delle competenze raggiunte, è tutt’altra cosa. E in Italia tale certificazione viene già rilasciata da tempo dalla DEKRA, unico ente certificatore riconosciuto dal Rappresentante Permanente dell’Italia della OMM, cioè dall’Aeronautica Militare. Certificazione che richiede, oltre ad un curriculum studiorum e lavorativo adeguato, e al superamento di una specifica prova di esame, anche una continua formazione per il mantenimento della stessa.
Insomma, siamo ben lieti per le nuove lauree, ma di meteorologi il Mezzogiorno già ne aveva e perfino certificati!
Vedi anche il precedente articolo sulla notizia
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