Viviamo in un mondo sempre più votato al protagonismo sociale, al sensazionalismo e all’opinione gratuita, spesso frutto di informazioni prive di fondamento e di consistenza, scaturite dalle più improbabili e introvabili fonti. E’ così che finiamo per ritrovarci invasi dalle fake news che, se diffuse da personaggi noti o da giornalisti d’esperienza, riescono a circolare molto facilmente e velocemente, guadagnando persino un “sentore di verità”.
Nel caso in questione, a cui si riferisce l’immagine allegata, abbiamo dovuto tristemente assistere alla diffusione di un post di un noto giornalista che, magari influenzato dal goffo tentativo di qualcuno di giustificare la mancata attivazione delle paratie del MOSE a protezione della città di Venezia, ha maturato la convinzione che le previsioni meteorologiche possano essere il risultato di arcane deduzioni, o della visione mistica di un giocatore d’azzardo in cerca di un colpo fortunato.
Le previsioni meteorologiche non vengono “azzeccate” o meno, soprattutto se ad averle redatte è un vero meteorologo o uno staff di meteorologi e di previsori. Le previsioni meteorologiche sono il frutto di ore di attento e minuzioso lavoro, che parte dallo studio di dati osservati, prosegue con l’analisi dei dati rilevati in tempo reale, quindi delle condizioni meteo in essere con l’ausilio di reti di stazioni di rilevamento, delle immagini elaborate dai radar e dai satelliti nei diversi spettri d’onda. Il meteorologo, quindi, passa al setaccio tutta una serie di “carte” meteo e di diagrammi generati da complessi modelli di elaborazione matematica, complicati software di simulazione delle dinamiche atmosferiche basati, ovviamente, sulle leggi della Fisica. La grande mole di dati ricevuti da migliaia e migliaia di stazioni meteo professionali su terraferma, da sensori in volo (aerei e palloni sonda), in mare (boe e navi) e dallo spazio (satelliti), viene inviata ai grandi centri di calcolo internazionali ed elaborata per ore da dei supercomputer, tra i più avanzati e potenti al mondo. Gli occhi esperti del meteorologo osservano e analizzano gli output modellistici, per elaborare una propria, coerente visione di quella che potrà essere la più probabile evoluzione delle condizioni atmosferiche sull’area presa in esame.
La preparazione e l’esperienza del professionista sono requisiti fondamentali per la riuscita di una buona previsione meteorologica.
Fermo restando che, nonostante i progressi scientifici e tecnologici degli ultimi decenni, il sistema atmosferico terrestre rimane pur sempre un sistema estremamente complesso e caotico. La previsione meteorologica, per via della stessa natura dell’elemento di cui si cerca di anticipare la dinamica, è, e sempre sarà, una proiezione ideale, una pre-visione e non una certezza. Non sarà mai una certezza, ma il tentativo di avvicinarsi il più possibile ad un’informazione accurata ed attendibile di ciò che l’utente finale potrà trovare, meteorologicamente parlando.
Nel mondo dell’informazione ci sono delle gravi lacune da colmare nei confronti della meteorologia.
L’Associazione Meteo Professionisti (AMPRO) nel 2021 si impegnerà nella formazione dei giornalisti.
La speranza è che post, come quello dei giorni scorsi, non vengano più pubblicati, o almeno non dai professionisti dell’informazione.
Di Massimiliano Santini