12 dicembre 2024 – Iniziamo definendo il fenomeno nei suoi diversi contesti. In fluidodinamica, la turbolenza è definita un “movimento irregolare delle particelle di un fluido, caratterizzato da forti fluttuazioni della velocità che rendono imprevedibili le traiettorie delle particelle stesse”. In meteorologia, è una “variazione improvvisa della direzione e intensità del vento rispetto all’andamento medio dell’aria”; quando supera limiti ben definiti, una variazione del vento sull’asse verticale o orizzontale è detta wind shear. Per l’ICAO (International Civil Aviation Organization), la turbolenza è una serie di «scossoni» avvertiti da un aereo quando incontra correnti ascendenti, discendenti o raffiche di vento.
Sebbene la turbolenza e il wind shear siano spesso correlati, per la Meteorologia Aeronautica si tratta di fenomeni distinti. La prima si riferisce alle oscillazioni irregolari che un aereo subisce a causa di moti caotici nell’aria, così come già esplicato precedentemente; il secondo, invece, rappresenta una variazione improvvisa della velocità o della direzione del vento su una distanza relativamente breve, sia orizzontalmente che verticalmente: link