28 agosto 2023 – Nello scorso mese di agosto ci ha lasciati il prof. Arnaldo Longhetto, fisico e docente dell’Università di Torino per moltissimi anni.
Nato il 28 giugno 1939, si è laureato in Fisica a Torino. Dopo la laurea, fu sottotenente di complemento presso il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, durante il servizio di leva, apprendendo così le pratiche della meteorologia operativa. Per alcuni anni fu Responsabile del Laboratorio di Ricerca Ambientale dell’ENEL di Trino Vercellese e poi dirigente presso l’ENEL di Milano. Divenne poi professore presso il Dipartimento di Fisica Generale dell’Università di Torino nel 1981, incarico che mantenne fino alla data del suo pensionamento, nel 2009.
In tutto il periodo della sua attività scientifica, si adoperò molto per la rinascita e il nuovo sviluppo della Fisica della Atmosfera in Italia, dopo i tempi d’oro del periodo tra fine 1800 e inizio 1900, e l’oblio successivo. A livello di didattica, riaprì dapprima il corso di Fisica dell’Atmosfera, nel 1985, e poi successivamente anche un corso di Fisica del Clima, e si battè per attivare un indirizzo nel nuovo ordinamento del corso di laurea in fisica. Per quanto riguarda le ricerche, i suoi studi riguardano la fisica dello strato limite atmosferico, da un punto di vista sia teorico che sperimentale: intraprese infatti diverse campagne di misura in molte località, tra le quali l’ex centrale nucleare di Trino Vercellese e la sua torre di 120 m strumentata a cinque livelli con diversi sensori meteorologici, la stazione urbana periferica di Strada delle Cacce con un’altra torretta e i dispositivi di telerilevamento installati in collaborazone col CNR. In Dipartimento istituì nel dicembre 1991 la stazione meteorologica sul tetto dell’edificio, che recentemente ha compiuto 30 anni ed è quindi entrata nella climatologia. Progettò anche il laboratorio fluidodinamico rotante, tuttora presente e funzionante, che è stato oggetto di diversi studi sulla turbolenza meccanica e termica nello strato limite atmosferico.
Fu strenuo fautore della collaborazione, a Torino, con l’Istituto di Cosmogeofisica del CNR, che permise la nascita di un gruppo trasversale di collaborazione tra Università e CNR, ancora presente oggi. E se oggi, a Torino, esistono delle persone nel Dipartimento di Fisica e al CNR che studiano le problematiche della Fisica dell’Atmosfera, della meteorologia e del clima, è anche grazie ai suoi sforzi. Non vanno inoltre dimenticate tutte le persone laureatesi nel tempo con lui, che ora ricoprono dei ruoli nei servizi tecnici regionali e nazionali di meteorologia.
Inoltre, grazie anche all’aiuto di alcuni collaboratori sul territorio nazionale, stimolò lo sviluppo di gruppi di lavoro e di coordinamento dapprima presso il CNR e poi esterni. Ricordiamo qui il GNFAO (Gruppo Nazionale di Fisica dell’Atmosfera e dell’Oceano) del CNR, da lui diretto con fermezza, gentilezza e capacità; il CIRFAI (Centro Inter-universitario di Ricerca per la Fisica delle Atmosfere e delle Idrosfere), di cui fu uno dei promotori iniziali, nonché coordinatore e Presidente, entità nata per raggruppare le poche persone sparse negli atenei italiani che si occupavano di tali tematiche, successivamente confluito nel CINFAI. Allo stesso modo, fu il creatore, e rimase per molti anni Direttore responsabile, della rivista Il Nuovo Cimento C, che per anni ospitò lavori scientifici portati avanti dai colleghi italiani del settore.
Persona molto schiva ed estremamente riservata, era però capace di rapporti di amicizia molto solidi ed affettuosi, soprattutto con chi gli stava vicino, che talora veniva sopreso da inaspettati guizzi di ironia.
Noi tutti, che gli siamo stati vicini per tutti gli anni lavorativi, riconoscendolo come nostro maestro o mentore, soffriamo per la conclusione della sua vita terrena e gli siamo grati e riconoscenti per tutto quello che ci ha trasmesso.
Testo a cura del prof. Claudio Cassardo
Nella foto il prof. Longhetto è al centro seduto con la camicia bianca.